Triduo in preparazione alla solennità di Elia Profeta

1. Elia, uomo in cammino

IN ASCOLTO DELLA PAROLA (1Re 17, 2-6)

Il Signore diede quest’ordine a Elia: «Parti e vai verso oriente.

Nasconditi nei pressi del torrente Cherit, a est del Giordano.

Laggiù berrai l’acqua del torrente e io manderò dei corvi a portarti

da mangiare». Elia ubbidì all’ordine del Signore. Andò a stare

oltre il Giordano, nei pressi del torrente Cherit. Al mattino i corvi

gli portavano pane e carne e ancora pane e carne la sera. Beveva

l’acqua del torrente.

BREVE RIFLESSIONE

Vari sono i livelli di lettura della Sacra Scrittura: uno di

questi è quello spirituale. Un autore carmelitano medievale,

così commenta questo passo: «Parlando al beato Elia, il

Signore parla anche a ognuno di noi: “Parti”, cioè allontanati

dalle cose caduche e transitorie del mondo; “vai verso

oriente”, cioè contro la cupidigia della carne e i suoi desideri;

“nasconditi nei pressi del torrente Cherit”, – che sta a

significare l’amore, la carità – per non rimanere nelle città

insieme alle folle; “a est del Giordano”, perché attraverso la

carità tu possa essere separato dai peccati. Salendo infatti

attraverso questi quattro gradini giungerai al vertice della

perfezione profetica: berrai l’acqua del torrente”. Ma perché

tu possa perseverare in questo “io manderò dei corvi a

portarti da mangiare”», cioè non ti lascerò solo.

(libero adattamento da F. RIBOT, Istituzione e gesta dei primi monaci)

IN PREGHIERA

«Mi indicherai il sentiero della vita,

gioia piena nella tua presenza,

dolcezza senza fine alla tua destra».

Aiutami, Signore,

a camminare sul sentiero della vita

che tu hai disegnato per me.

Rendi il mio cuore una fiamma ardente

pronta a bruciare del tuo amore.

Apri il mio orecchio

perché ascolti la tua Parola,

ad imitazione di Elia profeta

che sempre ascoltò la tua Parola

e la mise in pratica.

Mi impegno a ripetermi, nel corso della giornata, queste parole

del Signore: «Non temere, io sono con te. Non preoccuparti, io sono

il tuo Dio. Ti rendo forte, ti aiuto, ti proteggo con la mia mano

invincibile» (Is 41, 10)

2.Elia, uomo contemplativo

IN ASCOLTO DELLA PAROLA (1Re 19, 11-14)

«Il Signore rispose ad Elia: “Esci dalla grotta e vieni sulla montagna,

alla mia presenza”. Infatti il Signore stava passando. Davanti a lui un

vento fortissimo spaccava le montagne e fracassava le rocce, ma il

Signore non era nel vento. Dopo il vento venne il terremoto, ma il

Signore non era nel terremoto. Dopo il terremoto venne il fuoco, ma il

Signore non era neppure nel fuoco. Dopo il fuoco, Elia udì come un

lieve sussurro. Si coprì la faccia col mantello, uscì sull’apertura della

grotta e udì una voce che gli diceva: “Che fai qui, Elia?”. Allora

rispose: “Signore, Dio dell’universo, sono stato preso da un’ardente

passione per te, quando ho visto che gli Israeliti hanno violato il tuo

patto, hanno demolito i tuoi altari e hanno ucciso i tuoi profeti; sono

rimasto solo io, ma cercano di togliermi la vita!”»

BREVE RIFLESSIONE

«Il profeta Elia arde di zelo per il Signore (cfr 1 Re 19,10); si mette in

viaggio verso il monte Oreb e, anche se stanco, continua a

camminare fino al raggiungimento della meta. È solo al termine del

suo non facile itinerario che incontra il Signore nel mormorio di un

vento leggero (cfr 1Re 19,1-18). Guardando al suo esempio, i Fratelli

della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo comprendono più

profondamente che solo chi si mantiene allenato ad ascoltare Dio e

ad interpretare i segni dei tempi è in grado di incontrare il Signore

e riconoscerlo negli eventi quotidiani. Iddio parla in tanti modi,

persino attraverso realtà che possono talora sembrare

insignificanti».

(GIOVANNI PAOLO II, Messaggio al Capitolo Generale dei Carmelitani, 8 settembre 2001 © Libreria Editrice Vaticana)

IN PREGHIERA

Mio Dio, fa’ che noi

ti vediamo in tutte le cose

che tu hai creato

e che ti cerchiamo al di sopra

di tutte le cose,

e che ti amiamo al di sopra

di tutte le creature.

Tutto ciò che è vero

che è buono, che è bello

che porta gioia nelle tue creature,

deve ricordarci te,

Amore eterno.

Per tutti i tuoi doni

lascia che ti ringraziamo;

ogni cosa, anche la più piccola,

è un riflesso della tua grandezza

e deve rallegrarci.

Fa’ che non dimentichiamo

che tutto ciò che è bello e amabile

nella tua creazione

è un preannuncio di ciò

che ci aspetta e godremo

in te nell’eternità.

ALEXANDER HEIDLER

Prima di addormentami mi impegno a soffermarmi sulla

giornata trascorsa e a pensare a quanto mi è accaduto, cercando

di scoprire la presenza di Dio nelle varie situazioni.

3.Elia, uomo trasformato

IN ASCOLTO DELLA PAROLA (Sir 48,1-11)

Venne il profeta Elia:

era come il fuoco

e la sua parola bruciava come una fiamma.

Fece venire sugli Israeliti il castigo della fame

e nel suo zelo li ridusse a pochi.

Su comando del Signore, fece venire la siccità,

per tre volte fece scendere il fuoco dal cielo.

Elia, con le tue opere straordinarie,

ti sei fatto un nome

e nessuno potrà mai vantarsi di essere come te.

Hai risvegliato un defunto dalla morte,

con la parola dell’Altissimo lo hai fatto risuscitare.

Alcuni re li hai mandati in rovina

e hai sbalzato dalle loro poltrone

personaggi importanti.

Sul Sinai hai sentito il rimprovero del Signore

e sul monte Oreb

la sua decisione di punire chi è infedele.

Hai consacrato re che castigarono i ribelli

e profeti che divennero tuoi successori.

Durante una bufera di fuoco tu sei stato portato via

su un carro con cavalli di fuoco.

Sta scritto che tu tornerai ancora

a fermare l’ira di Dio, prima che si scateni,

a riconciliare i padri con i figli

e a rafforzare le tribù d’Israele.

Felici quelli che ti hanno visto

quelli che sono morti nell’amore!

Come loro, anche noi vivremo certamente.

BREVE RIFLESSIONE

Dopo la vittoria strepitosa sul Monte Carmelo a favore del

Signore e le minacce di morte da parte della regina Gezabele,

Elia ascoltò immediatamente le voci interiori che distruggevano

la sua fiducia in Dio. Andò nel deserto che è per tradizione il

luogo del silenzio. Dio parlò ad Elia per mezzo dell’angelo

perché potesse rimettersi in cammino. Il profeta questa volta

fece fatica a discernere la voce di Dio, perché era preso dai suoi

problemi, ma alla fine, seppur con grande fatica, arrivò

sull’Horeb. Quando giunse, Dio chiese a Elia cosa stesse facendo

e alla risposta di Elia che si dichiarò pieno di grande zelo per il

Signore Dio degli eserciti, unico sostenitore di Javhè superstite in

tutto Israele, Dio non rispose, ma disse a Elia di rimanere sulla

montagna. Il Signore passò. Dio si rivelò in un modo inaspettato,

nuovo per la tradizione religiosa e anche per la sua esperienza

personale. Per riconoscerlo Elia dovette mettere a tacere tutte le

voci interiori che gli dicevano come Dio dovesse manifestarsi.

Dopo essersi incontrato con Dio senza preconcetti Elia si aprì ad

accogliere la verità che lo liberò dall’illusione. Egli pensava che

Dio avesse realmente bisogno di lui dal momento che era l’unico

profeta rimasto. Dio molto tranquillamente gli fece notare che in

effetti non era solo, visto che in settemila non si erano

inginocchiati a Baal. Liberato dall’illusione, Elia poté ricevere

una nuova missione da parte di Dio, missione che porterà a

termine il suo successore, Eliseo, il quale ricevette una doppia

porzione del suo spirito.

Dio si serve di ogni cosa, grande o piccola, buona o cattiva, per

contestare il nostro normale modo di essere nel mondo, proprio

come Elia che fu spinto a lasciare le proprie aspettative sul

modo in cui Dio si sarebbe rivelato a lui, aspettative

profondamente radicate in lui, come anche sono

profondamente radicate in noi le nostre aspettative e

prospettive. Prima di ricevere Dio per come realmente è,

dobbiamo imparare a lasciar andare tutte queste cose.

È un processo doloroso, una notte veramente oscura, ma

essenziale per arrivare a vedere la luce del giorno ed essere

preparati all’incontro con Dio.

(JOSPEH CHALMERS, Il Dio della nostra contemplazione, 1 gennaio 2004)

IN PREGHIERA

O Dio, il tuo profeta Elia è apparso misteriosamente senza

presentazione ed è scomparso dal mondo in un turbine di

fuoco. Egli rimane il tuo servo in eterno. Aiutami a servirti come

vuoi tu e a lasciare un giorno questo mondo per vivere sempre

con te.

Mi impegno a ricordarmi di Dio, presente in me, durante le mie

giornate.